"The shock of the news"

mostra personale di Massimo Campagna.

Come ogni 4 anni, questo febbraio è di 29 giorni e ogni quattro anni – in questo giorno – io ricordo che cade anche il “compleanno” di Pino Simonelli.

Era il 25 gennaio, di sabato, quando ci lasciava – trent’anni fa – il sorriso gentile e radioso di Pino Simonelli; la notte precedente era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Pellegrini – a Montesanto – a causa delle gravi condizioni di salute cui lo aveva ridotto il solito feroce male incurabile.

Feci appena in tempo a sapere del suo funerale l’indomani mattina, il 26 gennaio 1986, per salutarlo (tenendo sotto il mio braccio Vera Lombardi, uscendo dalla Chiesa di S. Sofia e percorrendo via Carbonara) per l’ultima volta. Una tarda mattinata: fredda ma non gelida.

Ho conosciuto Pino, che era nato il 29 febbraio 1948 (e che, quindi – come ho annunciato e come ci dicevamo scherzosamente – compiva gli anni ogni quadriennio) nella redazione del mensile studentesco “Papé Satàn”, dove pubblicava le sue poesie e articoli di critica letteraria; ricordo, in particolare, un servizio (corredato da schede, fotografie, etc…), sulla poesia beat.

Pubblicò, in un grazioso volumetto, queste e altre sue poesie a meno di venti anni, quando lo andavo a trovare al quarto ed ultimo piano – senza ascensore – della sua casa paterna, in via Duomo: un’abitazione semplice ove viveva con i genitori artigiani, una sorella quasi coetanea e un fratellino, divenuto poi fotografo professionista.

Quella casa (per lui era un calvario arrivarci/uscire) era un cenacolo: si avvicendavano poeti e scrittori, militanti impegnati nei movimenti, artisti e compagni di scuola e/o di strada; per tutti Pino aveva un sorriso di accoglienza, ma poi le sue opinioni le esprimeva senza galateo, dicendo sempre ciò che pensava e spesso mettendo in crisi l’interlocutore.

Dagli interessi eclettici, Pino spaziava – anche nel suo lavoro di operatore culturale – dalle traduzioni più ardite di poeti e letterati, all’insegnamento in una università della penisola scandinava, dalle ricerche in biblioteca, all’animazione culturale (per es. al Centro di Servizi Culturali E.N.A.I.P. di Casoria) che era il suo ‘pallino’ e anche il suo lavoro: alla guida di gruppi – italiani e stranieri – nella visita del centro storico di Napoli e, in particolare, del centro antico. Entrava nei cortili, davanti ai portoni additava stili ed epigrafi; di ogni pietra aveva “annusato” le origini e il seguito.

Negli anni successivi lo andavo a trovare in via C. Rosaroll a pochi passi dalle Mura Aragonesi, dove con la famiglia si era trasferito: una casa al primo piano, finalmente!

Quando arrivavo a casa sua, in qualunque ora, c’era qualcuna/o cui offriva da mangiare magari mentre un altro amico gli chiedeva un aiuto per una tesi di laurea o per allestire una mostra d’arte.

Era critico teatrale; ha recitato in qualche gruppo teatrale (al teatro Esse, un teatro undergraund in via Martucci, a Napoli). Lo trovavi, alle manifestazioni della sinistra extraparlamentare, in una cerimonia religiosa, negli scavi di Ercolano o a spasso in via Benedetto Croce.

Sembrava ateo ma si cimentava in approfondimenti religiosi più che un pastore d’anime, sembrava molto disponibile con tutti – sempre e comunque, ed ovunque – ma l’unico luogo dove potevi confidarti fino in fondo con lui era a casa sua; era un instancabile comunicatore, con quella sua andatura oscillante (a causa della polio che lo aveva colpito da bambino) che però gli aveva consentito di andare al liceo Vittorio Emanuele – e, poi, all’Università – senza appoggiarsi né a un bastone né a un amico.

Nelle riunioni periodiche al “Papé Satàn”, in uno stanzone della Curia in Largo Donnaregina, prendeva spesso la parola: aveva fascino nel porgere gli argomenti. A soli 16 o 17 anni la sua cultura, la sua ricerca ci avvinceva; il suo parere era ascoltato e richiesto.

Qualunque cosa gli si chiedesse, era pronto a farsi avanti, a recarsi ovunque, ad intervistare personalità – culturali e politiche o scolastiche – per noi inarrivabili.

Questo era Pino, tutto questo è Pino – ieri come oggi – per Napoli. Per me. Grazie, caro amico gentile. Grazie ancora di averci illuminato con il sorriso della tua voce: credo che l’intitolazione di una strada della tua Napoli, caro Pino, oppure una epigrafe presso la tua abitazione, ove hai vissuto negli ultimi anni, sia un ricordo dovutoti per quanto (benché in una così breve vita) hai dato alla Tua Città.

Francesco Ruotolo

Info:

https://francescoruotolo.wordpress.com/2016/02/24/in-ricordo-di-pino-simonelli-compagno-di-un-viaggio-chiamato-giovinezza/

HERMANN NITSCH
Arena. Opera dall’opera

NAPOLI - Museo Nitsch, inaugurazione 23 aprile 2016, ore 18

Il Museo Nitsch di Napoli celebra i 7 anni dalla nascita con un cambio radicale della sua collezione: Arena. Opera dall’opera, è un evento straordinario che presenta infatti, un’ampia raccolta di “relitti” provenienti dalle azioni teatrali dell’artista viennese dagli anni Sessanta ad oggi di cui è stato costante testimone e raffinato mecenate Giuseppe Morra, implacabile intellettuale al servizio dell’Arte che continua a declinare attraverso peculiari progettualità socio-culturali.

Quest’ampia mostra segna una nuova tappa dell’attività di ricerca del “Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch” di Napoli, fondato nel 2008 grazie all’impegno di Morra, e conferma la sua mission relativa alla raccolta, esposizione e determinazione ermeneutica della produzione di Nitsch.

Opera dall’opera intende analizzare la genesi, lo sviluppo e il significativo legame con l’Orgien Mysterien Theater (Il teatro delle Orge e dei Misteri) fondato da Nitsch nel 1957, opera d’arte totale, che ne include tutta la filosofia e la pratica artistica.

I “relitti” esposti, pur collegati al momento performativo da cui discendono, vanno intesi come possibilità di rivisitare l’aura di suggestione e culto che attraversa questi oggetti percorsi da forte sensualità, rimandi e suggestioni.

Su tavoli e grandi pedane, con una precisione cartesiana, Nitsch allinea e organizza materiali caldi e freddi, naturali e artificiali, montando assieme le tracce del sangue e delle sostanze organiche delle performance, con il nitore limpido dei cubetti di zucchero o la perfezione glaciale degli attrezzi chirurgici; “un’ideale sintesi unitaria del lavoro” come li definisce Nitsch.

Il Museo Nitsch, un’ex-centrale elettrica del XIX secolo in pieno centro cittadino, è per Giuseppe Morra, in linea con esperienze già sperimentate, un altro importante tassello di un’attività che questa volta vuole coinvolgere l’antico quartiere Avvocata in un progetto di rigenerazione urbana, attraverso il recupero di edifici e luoghi storici in disuso, per destinarli alla formazione e alle plurime pratiche dell’arte. Il Quartiere dell’Arte dunque, è finalizzato alla costituzione di una rete che connetta tra loro i diversi soggetti operanti nello storico quartiere, e alla creazione di occasioni e spazi d’incontro, studio e approfondimento. L’area ha già ottenuto il riconoscimento dell’Unesco mentre il progetto è oggi in attesa di attivazione.

Napoli festeggia anche il compleanno di 70 anni di Peppe Morra che apre questa nuova stagione proiettato su grandi progetti al servizio dell’arte e della città. Morra, collezionista e mecenate, dal 1974, anno di apertura del suo primo spazio napoletano, indaga le possibilità espressive nate dall’incontro tra arte e vita. L’arte è per lui “l’unico strumento in grado di far emergere il proprio grido di libertà”. Lo Studio Morra è fin dagli esordi un punto di riferimento per nuove esperienze: documentazione, promozione e sperimentazione di nuovi linguaggi delle arti visive del Novecento ma anche della poesia, dell'editoria d'arte, del teatro e della musica.

Nella sua biografia - in allegato - il dettaglio di un’incessante attività che vede coinvolti sin dagli esordi artisti di fama ormai internazionale, dagli Azionisti viennesi, alle Avanguardie italiane, Gutai, Fluxus, il Gruppo ’63 e tanti altri. Un’ampia documentazione di opere sarà presto presentata nell’ex convento di San Raffaele nel rione Materdei, oggi “Casa Morra”, nuova appassionante avventura del giovane settantenne.

Ufficio stampa:
MANUAL informazione comunicazione immaginazione
Paola Marino T.339 3449512
paola.manual@gmail.com

FONDAZIONE MORRA - MUSEO NITSCH
dal 24 aprile 2016 al 13 settembre 2018
Vico Lungo Pontecorvo, 29/d 80135 Napoli
Tel. 081 5641655 Fax. 081 5641494
dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00
sabato dalle ore 10.00 alle ore 14.00
www.fondazionemorra.org
www.museonitsch.org

HERMANN NITSCH
Arena. Opera dall’opera

NAPLES - Museo Nitsch, opening April 23^rd 2016, 6pm

The Museo Nitsch di Napoli is celebrating its seventh anniversary with a radical change to its collection: Arena. Opera dall'opera, is an extraordinary event presenting a wide collection of "wrecks" from Nitsche's theatrical actions from the sixties to date under the constant and refined patronage of Giuseppe Morra, a tireless intellectual at the service of Art, which he continues to present through unusual socio-cultural projects.

This wide-ranging exhibition marks a new stage in the research of the "Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch” in Naples, founded by Morra in 2008, confirming its mission to collect, display and define the hermeneutics of Nitsch's production.

Opera dall'opera will analyse the genesis, development and semantic link with the Orgien Mysterien Theater (Theatre of Orgies and Mysteries) that Nitsch founded in 1957, a total work of art, which encapsulates his entire philosophy and artistic practice.

The "wrecks" on show, while being closely associated with the performance from which they derive, should be seen as a chance to live once more the aura of awe and worship that permeate these objects with their strong sensual charge, their references and suggestions.

With Cartesian precision, Nitsch aligns and arranges materials - hot and cold, natural and artificial - on tables and large platforms, assembling the traces of blood and organic matter from his performances together with the limpid clarity of sugar cubes or the glacial perfection of surgical instruments in "an ideal unitary synthesis of the work" as Nitsch defines them.

For Giuseppe Morra, the Museo Nitsch, a nineteenth-century former powerhouse in the heart of the city proves to be another important element in an activity that now aims to involve the ancient Avvocata district in an urban renewal project, reclaiming historical buildings and abandoned sites for training purposes and a whole range of forms of artistic production. The Quartiere dell'Arte (the Art District) thus aims to set up a network bringing together various parties involved in the historic district, and to create opportunities and spaces for meeting, study and analysis. The area has already been approved by Unesco whereas the project is now set to take shape.

Naples is also celebrating the 70th birthday of Peppe Morra, who opens this new season of large-scale projects at the service of art and the city itself. Since 1974, when he opened his first gallery in Naples, collector and patron of the arts Giuseppe Morra has been exploring the expressive possibilities that spring from the encounter between art and life. For him, Art is "the only means of bringing to the surface his cry for freedom". From its very inception, Studio Morra has been a reference point for new experiences: documentation, promotion and experimentation with new languages ​​in twentieth-century visual arts, but also in poetry, art publishing, theatre and music.

In his biography - attached here - we see the details of a ceaseless activity that from the start involved artists who have since gone on to win world acclaim; from the Viennese "Actionists" to the Italian avant-garde movements, to Gutai, Fluxus, Gruppo '63, and many more. An extensive presentation of works is shortly to go on show at the former convent of San Raffaele in Materdei, now "Casa Morra"; a new and exciting adventure for the young septuagenarian.

Press Office:
MANUAL informazione comunicazione immaginazione
Paola Marino T.339 3449512
paola.manual@gmail.com

FONDAZIONE MORRA - MUSEO NITSCH
dal 24 aprile 2016 al 13 settembre 2018
Vico Lungo Pontecorvo, 29/d 80135 Napoli
Tel. 081 5641655 Fax. 081 5641494
Monday to Friday from 10am to 7pm
Saturday from 10am to 2pm
www.fondazionemorra.org
www.museonitsch.org

SUBLIMAZIONE

Arte nella moda

dalle forme e colori degli spazi della linea 1 30 modelli per 30 modelle

Giovanna Scala, dirigente scolastico dell’Isis Istituto Isabella d’Este Caracciolo e Alberto Ramaglia, amministratore unico di ANM, sono lieti di invitarLa alla sfilata di moda che si terrà giovedì 21 aprile 2016 alle ore 17.00 nella stazione metropolitana di Toledo di Napoli.

studiorotella

Prof. Franco Rotella, art director

professionista Senior Aiap

associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva

Via Carbonara, 58, 80139 Napoli - Italia ph +39 0817646752

+39 3384034049

www.studiorotella.biz

info@studiorotella.biz

GUERRA E PACE

Performance dell’artista

Antonio Conte

Opening Lunedì 11 Aprile ore 18:00

Spazio DeMa Agorà

via Santa Brigida 65

Napoli

L’inevitabile inutilità della resa. Alziamo bandiera bianca. Ci arrendiamo, ci stiamo arrendendo, ci siamo arresi.

In un mondo dove chiudiamo gli occhi davanti ai massacri gratuiti perpetrati in nome di una egoistica giustizia, dove la morte dell’altro ci trova indifferenti, dove le parole per prime seminano il terrore, fomentano l’odio, distruggono la ragione, l’artista si in-terroga sui reali motivi delle Missioni di pace e sulla pace stessa, ricercata ma impos-sibile e mai gratuita perché schiava delle logiche economiche che regolano il sistema.

Una tuta bianca, rievocatrice di pace, una maschera antigas, rievocatrice di guerra, una sedia rossa, simbolo di forza, pericolo, potere e soldatini neri, ammassati in scatole nere, rievocatrici di morte e indifferenza.

Una performance dai suoni ossessivi e ripetitivi, in cui Antonio Conte sottolinea la sciocca e accecante utopia delle missioni di pace, l’illusione di poter sconfiggere il male con gli stessi mezzi alimentando una escalation di violenza senza fine.

Un’azione che vuole essere spunto per una riflessione sul potere e la politica, sulla lotta la terrorismo che va sì combattuto e neutralizzato ma con l’integrazione, l’accoglienza, la solidarietà.

Una “guerra” in cui gli F35 sono inutili e inutilizzabili, una guerra in cui vince chi smette di fare la guerra

Valeria Polly Ferronetti

Guerra e Pace

Performance/installazione di Antonio Conte

lunedì 11 Aprile

Opening ore 18.00

Esposizione dal 11 al 18 Aprile

Ingresso Libero

Gianni Nappa

“Il tempo sottile”

Dal 15 al 30 Aprile 2016

Start ore 19.00

Artisti in Vetrina

Gino Ramaglia

Via Broggia, 10

80135 Napoli

Il tempo sottile.

Da sempre sul pezzo nelle sue incessanti sperimentazioni volte a mettere in arte i processi cognitivi e scientifici, l'eclettico Gianni Nappa, futurista nell’animo, cultore del pensiero e del fare, si sveste momentaneamente dei panni di curatore per proiettare sulla gente il suo vissuto di pittore, di scenografo, di artista a tuttotondo; un excursus chiarificatore del percorso che lo ha portato a “spiegare” le opere degli altri. Una storia che non lascia spazi vuoti nelle connessioni e negli intrecci e che, nel fluire da un nodo temporale a un altro, si distingue per stratificazione e ricchezza, varietà e complessità.

Per ridurre il divario di esperienza esistente tra il fruitore e se stesso, Gianni Nappa ricorre alla forma artistica di condivisione per eccellenza: la performance, il cui tempo è sottile, ma l’unico equivalente a quello in cui un'opera da pura diventa contaminata e, quindi, attuale. Irreversibile è il processo della contaminazione, ma, proprio perché tale e alla base della trasformazione, non può che essere coltivato, approfondito, diffuso nell'uomo per il raggiungimento della bellezza oggettiva e universale.

La nostra epoca globalizzata, post-moderna, carica di differenza, inter-culturale, reclama una mentalità formativa, sociale e di cittadinanza e l’arte, grazie alle sue peculiarità, ne diviene annuncio.

Gianni Nappa, nel ri-utilizzo degli strumenti e dei linguaggi d’arte possibili che il tempo sottile comporta, si avvale della luce quale viatico dalla percezione pura a quella visiva, delineando la differenza sostanziale tra l’atto del guardare, meccanismo autonomo del cervello, e l’atto del percepire, che ne implica l’intervento attivo.

Nei lavori dell’artista i tagli praticati a mo’ di bassorilievo nei poliuretani espansi svelano la luce, dando vita alla materia, le macchie metalliche di colori primari richiamano gli episodici e talvolta improvvisi “affioramenti” della memoria, l’uso del segno, delle forme, la plastica a bolle, le diapositive elaborate a mano e tutti i materiali adoperati, sono funzionali alla costruzione di una nuova visione evocativa che, attraverso l’azione di partecipazione e condivisione con gli spettatori, genera una singolare opera percettiva. Nella conoscenza dell’arte si ravvisa il respiro della libertà cerebrale, del momento in cui il razionale cede all’emotivo, a quel pizzico di follia che fa l’uomo così differente dal percettrone, rendendolo creativo e umanamente grande.

Claudia Del Giudice

Info:

giovanni.nappa@gmail.com

claudiadelgiudiceart@gmail.com

galleria@ginoramaglia.it

Mostra  TIMEMACHINE dell'artista Antonio Mele, Galleria Kro Art Gallery, Vienna.

Vernissage giovedi 21 aprile ore 18, durata mostra dal 21 aprile al 12 maggio 2016.

L'evento è promosso dall'Ambasciata d'Italia a Vienna, con il contributo dell'Istituto Italiano di Cultura di Vienna.

Catalogo edito da " Il mondo di suk".

Kro Art Gallery Getreidemarkt 15, 1060 Wien, Österreich.

martedi al venerdi dalle 14 alle 19, sabato dalle 12 alle 17

L'artista presenta un installazione composta do 12 sculture e una video animazione, in cui vengono ad integrarsi pneumatici di auto trovati per strada, orologi funzionanti, resine di vario tipo. Antonio Mele crea cosi una dialogo tra la circolarità del tempo e il riciclo dei materiali. Oggetti che si reincarnano in nuove forme con differenti funzioni estetiche.

video Timemachine

https://vimeo.com/162979278

website Timemachine

http://www.antoniomele.it/works/sculptures/time-machine.html